4.7.11

Maurizio Cesarini


Maurizio Cesarini nasce a Senigallia il 17 luglio 1957.

Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Urbino ed attualmente è docente all’Accademia di Belle arti di Frosinone.
Video artista, performer e successivamente fotografo.
Nel 1974 con Azione in perdita (video arte), infatti, inizia ad affrontare il tema del quale si occuperà nell’intera carriera:
l’identità come paradigma dell’esistenza.
Nell'opera difatti ci presenta una serie di situazioni statiche in cui l’artista impone la sua figura, il suo esserci, per poi svanire eliminando la presenza corporea che non è più quindi un elemento tangibile e certo. Nel 1975, ancora una volta, il corpo è manifestazione dell’esistenza questa volta in una dimensione conflittuale con quella dell’identità. Nella performance Identico - Inidentico, Cesarini veste i panni di una donna accanto ad una modella invece in abiti maschili. Man mano entrambi si spogliano dei propri vestiti e dell’identità fittizia assumendo nella dimensione corporea la loro vera natura di uomo e di donna.
Nel 1977 con la performance Il senso della ferita, il concetto sopraelencato viene esplicitato ulteriormente. Cesarini si sveste di abiti sia maschili che femminili, svelando la propria esistenza corporea che per rappresentare un dato tangibile viene dilaniata di tagli e ferite. Il lento fluire del sangue è metafora, quindi, di una realtà non immediatamente apprezzabile e intuibile.
Negli anni '80 identità ed esistenza si imbattono nell’ambiente che ci circonda come si può ben notare nelle due opere Il buio della notte l’avvolse agli occhi e Il tempo delle cose.
Nella prima, Cesarini pone il luogo come paradigma di esistenza, la figura si muove nell'angusto spazio domestico, quasi prigioniero dell'ambiente e di conseguenza di se stesso.
Nella seconda, mostra un processo di identificazione con gli oggetti che ci rappresentano. Essere è anche essere le cose che ci costituiscono e nelle quali ci identifichiamo.
Le opere del 2000, utilizzano in gran parte la fotografia, con una particolare declinazione tecnica, la stampa plotter su grandi fogli di carta, anche in questo caso l'artista pone un problema identitario, nel senso di definizione dell'immagine; alcune riportano la dicitura “Workable” e si riferiscono a fotografie scattate ad oggetti trovati, su cui l'artista interviene discretamente; in altre la scritta “My work” indica che gli oggetti fotografati non hanno subito alcun intervento da parte dell'autore. Nello stesso periodo Cesarini adotta ed esplora le possibilità del video, anche qui con una idea del frammento, del lacerto di realtà che assume senso nel montaggio, con una idea di trasversalità della tecnica che non viene utilizzata in senso pienamente tecnologico nell'idea di una eccellenza metodologica, ma assumendo scientemente gli errori e i difetti che si possono produrre utilizzando gli strumenti al minimo ed al massimo delle loro potenzialità.
Nel corso del tempo ha esposto in varie mostre in Italia e all’estero, tra le più recenti ricordiamo: “Video Zoom” al Crane Arts Center di Philadelphia negli USA, “Camera con Vista - arte in video” presso la Galleria Arearte Senigallia (AN), “Osservare il pensiero riflesso” alla Mole Vanvitelliana - Atelier dell’Arco Amoroso di Ancona, “Video Zoom” alla Galleria Sala 1 di Roma, “Video Zoom” al Biz-Art Center Gallery di Shanghai in Cina, “The Collective Eye”, presso l’Arco Amoroso in Ancona.

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